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Visione
Il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale vuole cogliere l’opportunità offerta dal digitale per creare un ecosistema della cultura capace di incrementare la domanda potenziale e ampliare l’accessibilità per diversi segmenti di pubblico.
Il patrimonio culturale digitale attinge ai contesti patrimoniali e ai paesaggi fisici che strutturano l’eredità culturale del Paese per alimentare relazioni capaci di generare e rigenerare connessioni reciproche tra le informazioni, facilitando la produzione di nuovi significati.
Il PND poggia, in questa prospettiva, su fondamenta costituite da valori condivisi e da obiettivi di cambiamento correlati alle fasi del processo di trasformazione digitale, da cui scaturiscono opportunità per l’intero ecosistema culturale. I progetti di digitalizzazione sin qui realizzati dalle singole istituzioni culturali potranno rafforzarsi confluendo in un’azione collettiva secondo una chiara cornice fatta di politiche pubbliche (policy) e regole, cogliendo le occasioni offerte dagli sviluppi dei processi di innovazione tecnologica.
Sono state quindi individuate tre traiettorie di cambiamento che pongono in un rapporto di reciproca interdipendenza i valori, gli obiettivi e le opportunità della trasformazione digitale: la traiettoria dagli oggetti alle relazioni; la traiettoria il digitale come ambiente; la traiettoria un patrimonio dai confini aperti.
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Traiettorie di cambiamento
Dagli oggetti alle relazioni
La traiettoria 1 indica il percorso dagli oggetti singoli, di qualsiasi natura essi siano, ad una percezione e restituzione di carattere contestuale, capace di integrare sollecitazioni diverse – cose, ambienti, elementi immateriali – all’interno di paesaggi culturali. La nozione di “paesaggio culturale” è qui utilizzata non nel senso specifico di luogo UNESCO, ma in un’accezione più ampia, per indicare l’obiettivo di ampliare le diverse forme d’accesso al patrimonio culturale. Da questa opportunità di cambiamento discende la concreta possibilità di estendere il patrimonio culturale a nuovi pubblici, finora esclusi dalla fruizione “tradizionale”.
Il digitale come ambiente
La traiettoria 2 considera il patrimonio culturale digitale un ambito di conservazione, di ricerca e di valorizzazione in sé, a prescindere dal rapporto con gli originali fisici. L’obiettivo è quello di digitalizzare non solo per riprodurre o per catalogare, ma per operare una trasformazione digitale in senso culturale, alimentando domande e approcci metodologici sperimentali destinati ad un campo di ricerca originale. A valle di queste esperienze, l’opportunità di cambiamento potrà tradursi anche in nuovi servizi.
Un patrimonio dai confini aperti
La traiettoria 3 individua nel capitale semantico delle relazioni una risorsa rilevante tanto per lo spazio sociale, segnato dalla crescente interazione e interdipendenza di soggetti, gruppi e comunità, quanto per quello delle organizzazioni che saranno coinvolte in misura crescente nella gestione del patrimonio culturale digitale. La natura ecosistemica della transizione dagli oggetti alle relazioni implica quindi un cambio di mentalità che, al di là dei contenuti strettamente culturali, genererà effetti nei terreni contermini della partecipazione sociale (lato pubblico) e dei modelli amministrativi (lato gestione).
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