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Il Processo

Il processo di partecipazione – un esempio di Open Government

 

La redazione del Piano nazionale di digitalizzazione e delle linee guida è stata realizzata attraverso un processo condiviso, partecipato e inclusivo, che ha coinvolto diversi soggetti sia interni sia esterni al Ministero della cultura.

Le varie realtà hanno contribuito a delineare un quadro teorico e metodologico su cui fondare la visione strategica e fornire strumenti a chi produce, usa e riusa i dati della cultura. Lo scopo è superare la frammentazione che ha caratterizzato finora i progetti di digitalizzazione (dei beni) del patrimonio culturale, facilitando la creazione di un contesto culturale, tecnico e scientifico necessario all’attuazione della trasformazione digitale.

Il processo di partecipazione si è articolato in 4 fasi. In ordine decrescente:

  • Fase 4 – “Pubblicazione del Piano”. Consiste nella pubblicazione del PND e delle cinque Linee guida in versione 1.0; in quanto documento dinamico, aperto e condiviso, è previsto un periodico aggiornamento del Piano.
  • Fase 3 – “Consultazione pubblica”. I documenti sono stati aperti a un processo di condivisione e partecipazione pubblica utilizzando la piattaforma di Open Government “ParteciPa” con un più ampio e vasto confronto di contributi, proposte e suggerimenti.
  • Fase 2 – “Consultazione stakeholder”. Dopo aver raggiunto una versione Beta dei documenti, il dialogo si è aperto agli stakeholder privilegiati.
  • Fase 1 – “Avvio tavoli tecnici”. È stata caratterizzata dal lavoro di diversi soggetti all’interno del Ministero.

FASE 4 – La pubblicazione del Piano (giugno 2022)

 

Il Piano e le linee guida sono stati pubblicati online su Docs Italia. La piattaforma, a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni per pubblicare documenti tecnici e amministrativi, è stata scelta perché:

  • è uno strumento aperto, open-source, che permette la collaborazione e fornisce la possibilità di ricevere contributi e commenti;
  • è una piattaforma di open government. Docs Italia consente di gestire il processo di consultazione pubblica di un documento amministrativo come previsto dall’art. 18 del Codice dell’Amministrazione digitale.
  • I documenti sono sempre in evoluzione: cambiano le pratiche e i metodi a causa dell’obsolescenza, ma non solo. Docs Italia permette di tracciare le versioni dei documenti che man mano evolvono e che vengono aggiornati. Si possono, infatti, creare etichette che definiscono le varie versioni.
  • Garantisce la trasparenza: consente attraverso lo strumento di GitHub di avere sempre accesso allo storico e ai vari cambiamenti;
  • gestisce in automatico la generazione di file e risorse in formati diversi: PDF, HTML, ePUB;
  • impone l’utilizzo di una sintassi aperta per la scrittura di documenti, slegandosi da dinamiche di monopolio quali formati DOC, PDF e altro.

Anche in questo caso le statistiche mostrano un’ampia partecipazione pubblica. Dal 18 maggio al 12 luglio 2022 sono state registrate sulla pagina dell’ICDP – Digital Library su Docs Italia circa 21.139 visite, di cui 9.746 visite uniche.

 

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FASE 3 – La consultazione pubblica (maggio 2022)

 

La consultazione pubblica del Piano nazionale di digitalizzazione e delle linee guida è stata svolta attraverso la piattaforma di Open Government “Partecipa” e suddivisa in due momenti: la prima fase – dal 18 maggio al 15 giugno 2022 – è stata incentrata sulla raccolta dei contributi; la seconda fase – dal 15 al 30 giugno 2022 – è stata invece dedicata alla restituzione dei dati. La consultazione è stata aperta a tutti i soggetti che operano a vario titolo nel dominio del patrimonio culturale, con l’obiettivo di raccogliere commenti e contributi utili a individuare le criticità e gli spunti di miglioramento del PND. Gli utenti sono stati invitati a partecipare con duplice modalità:
1. attraverso la compilazione di un questionario;
2. attraverso l’invio di contributi aperti inviati via e-mail all’indirizzo ic-dp@beniculturali.it.

A conclusione del processo partecipativo i dati raccolti sono stati analizzati e condivisi attraverso la pubblicazione dei seguenti documenti:

• il Report finale sulla consultazione, che offre una visione d’insieme sui diversi contributi, quantitativi e qualitativi, filtrati dal formato del questionario;

• il Dossier – Contributi aperti, che raccoglie e riporta i singoli contributi aperti inviati alla Digital Library e include il parere espresso dal Consiglio superiore Beni culturali e Paesaggistici, organo consultivo del Ministero della cultura.

L’analisi dei questionari ha evidenziato l’interesse della comunità ai temi proposti nel Piano: circa 9.906 utenti unici, proveniente da diversi ambiti dell’ecosistema culturale su una distribuzione nazionale, hanno effettuato l’accesso alle pagine dedicate alla consultazione pubblica.

Esiti della consultazione fase 3

FASE 2 – La consultazione con stakeholder privilegiati (aprile 2022)

 

Dopo la fase di confronto interno e redazione dei una prima bozza di documenti, la discussione si è ampliata a diversi interlocutori, in primis le Regioni seguite dalle associazioni di settore quali AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ICOM (International Council of Museums – Italia), AIUCD (Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana).

Questa fitta rete di relazioni ha esteso il dibattito tra i professionisti, studiosi ed esperti di pratiche di digitalizzazione del patrimonio culturale.

Il contributo di tutti, frutto di un lavoro di condivisione portato avanti con grande impegno, è stato fondamentale per riformulare, aggiungere e rindirizzare contenuti e strumenti del Piano e delle relative linee guida.

FASE 1 – Avvio dei tavoli tecnici per la redazione del PND (aprile 2021)

 

Durata all’incirca un anno, la prima fase di realizzazione del Piano è iniziata nell’aprile 2021, quando sono stati coinvolti gli Istituti centrali e le Direzioni per costituire dei tavoli di lavoro che hanno permesso a esperti del settore di discutere e ideare le fondamenta del documento strategico e impostare le cinque linee guida quali strumenti a supporto del processo di digitalizzazione.

I cinque tavoli di lavoro istituiti hanno permesso a esperti, dirigenti e funzionari del MiC di lavorare per ambito di competenza e di conoscenza. Sin dall’inizio l’attenzione si è concentrata sulla realizzazione di strumenti d’ausilio alla pianificazione e all’esecuzione delle attività relative alla digitalizzazione del patrimonio culturale. La redazione dei documenti è partita dai primi due allegati – Linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale e Linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale – su cui gli Istituti del Ministero hanno maturato competenze consolidate negli ultimi trenta anni di lavoro di digitalizzazione, e i cui metodi possono essere considerati una buona pratica nazionale.

La produzione dei dati e la loro pubblicazione e circolazione hanno innescato una riflessione più ampia sui dati della cultura in ambiente digitale. In questa fase sono state redatte le FAQ per la pubblicazione dei dati aperti (open data), confluite poi nell’allegato di Linee guida per la redazione del Piano di gestione dei dati (Data Management Plan). A partire da questo lavoro la riflessione si è estesa, quasi parallelamente, nell’identificare e delineare le fasi della filiera del ciclo di vita dei dati – Linee guida per la redazione del Piano di gestione dei dati – nonché dei servizi a essi connessi – Linee guida per la classificazione di prodotti e servizi digitali, processi e modelli di gestione – e ai criteri di valutazione della maturità digitale – Introduzione alla metodologia per la valutazione della maturità digitale degli istituti culturali.

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