Un nuovo accordo per la Pagina della Memoria

Enti di ricerca e comunità ebraiche insieme per la “pietra d’inciampo” multimediale della scienza e della cultura

27 Gennaio 2023

“In seguito alla dichiarazione fatta da Voi in occasione del censimento per la difesa della razza, vi comunico che da domani, 21 corrente, dovete considerarvi come collocato in congedo in attesa di ulteriori provvedimenti da parte delle superiori autorità”. Questo si legge nel documento di congedo immediato dall’insegnamento per motivi razziali, inviato al professor Angelo Susani il 20 settembre del 1938, presente, insieme ad altre testimonianze, sulla piattaforma web “Pagina della Memoria”.

Oggi, a un anno dal lancio di questa iniziativa, si consolida la collaborazione per la raccolta e la disseminazione della documentazione e delle testimonianze, anche multimediali, in merito all’impatto delle leggi razziali nazifasciste sulla comunità scientifica e accademica italiana. 

Un progetto che rientra in quella necessità di conservazione della memoria a cui fanno riferimento anche molte delle iniziative promosse dall’Istituto centrale per gli archivi (ICAR), istituto afferente alla Digital Library, mirate a salvaguardare il grande patrimonio, spesso inesplorato e sconosciuto, presente all’interno di istituti di ricerca, università, enti, organizzazioni.

L’INGV aveva avviato questa pagina web lo scorso anno, estendendo l’invito a contribuire a tutti coloro che operano negli enti culturali italiani e a chi vuole ricordare le tragiche vicende vissute dai propri familiari: moltissimi intellettuali, scienziati, professori e studenti furono espulsi dalle istituzioni culturali italiane, mentre altri riuscirono a continuare il loro lavoro solo rifugiandosi in esilio all’estero. 

Con l’accordo firmato il 10 gennaio 2023, l’INGV, il CNR, l’Accademia dei Lincei e l’INAPP, insieme all’UCEI e alla CER, intendono rafforzare ed espandere la raccolta e la divulgazione di testimonianze e documenti, con l’auspicio di coinvolgere altre istituzioni legate allo studio, alla ricerca e alla cultura. Gli enti cureranno il trattamento archivistico, anche digitale, della documentazione raccolta, ricostruendo, per quanto possibile, i profili biografici dei perseguitati. 

L’obiettivo è non dimenticare il danno irreparabile arrecato al progresso scientifico e culturale italiano, ha precisato Aldo Winkler, ricercatore dell’INGV e ideatore del progetto, il quale pone in modo particolare l’accento sull’espulsione di molte donne, la cui partecipazione agli studi e alla vita accademica, nella società ebraica, era assolutamente all’avanguardia rispetto alle consuetudini dell’epoca. 

Un progetto che punta a rimettere insieme eventi dolorosi e poco conosciuti che causarono la distruzione di scuole scientifiche, come di interi nuclei familiari, ha dichiarato Chiara Carrozza, Presidente del CNR, convinta che il ritrovamento di questi frammenti di vita possa dar voce adesso a chi allora non la ebbe. 

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