Spesso conosciuta semplicemente come il monumento che conserva il Mosè di Michelangelo, in realtà San Pietro in Vincoli, databile intorno al V secolo d.C, è una delle basiliche paleocristiane meglio conservate e meno visitate.
Da metà agosto sarà possibile farlo in maniera approfondita attraverso un’app per la realtà aumentata: Spivar (San Pietro in Vincoli Augmented Reality). Partendo da 30 punti d’interesse e attraverso una pianta georeferenziata, si potrà quindi con il proprio smartphone conoscerne la storia, i segreti e gli angoli nascosti, normalmente chiusi al pubblico, tra cui un’area sotterranea raggiungibile grazie a uno schermo multimediale e a visori in 3D.
https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/basilica-di-san-pietro-in-vincoli_3057/
Il PND in viaggio. Dialoghi con i luoghi del patrimonio – 3° tappa Torino
L’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library,...