L’Italia “trend setter” nell’Open Data Maturity Report 2022

Uscita a dicembre l'edizione aggiornata del rapporto UE, che misura il livello di maturità dei dati aperti in Europa

30 Gennaio 2023

Lo scorso dicembre, la Commissione Europea ha pubblicato l’Open Data Maturity Report 2022: si tratta del più importante studio con cui si monitora e si misura l’attività sui dati aperti messa in atto dai Paesi Membri, da 3 Paesi EFTA (Norvegia, Svizzera, Islanda) e da alcuni Paesi candidati (Albania, Montenegro, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Ucraina). Per misurare la qualità, la diffusione e l’impatto dei dati aperti all’interno dell’UE, la metodologia utilizzata dall’Open Data Maturity Report prevede il ricorso a 14 indicatori, divisi in quattro dimensioni:

  • Policy: fa luce sulle politiche e sulle strategie per i dati aperti in atto nei Paesi europei;
  • Impatto: analizza la volontà, la preparazione e la capacità dei Paesi europei di misurare sia il riutilizzo che l’impatto creato dai dati aperti;
  • Portale: si concentra sulle caratteristiche, l’uso e la sostenibilità dei portali nazionali di dati aperti dei Paesi;
  • Qualità: esamina le misure adottate dai gestori dei portali per garantire la raccolta sistematica dei metadati dalle fonti di tutto il Paese.

Sulla base del punteggio ottenuto, i Paesi sono stati divisi in quattro categorie: trend-setter, fast-tracker, followers e beginners. L’Italia presenta un maturity level rating del 91%, che la colloca al settimo posto, all’interno del cluster dei trend-setter, al di sopra della media europea del 79% (anche se in calo rispetto al 92% dello scorso anno). Al primo posto, si è piazzata la Francia con il 97,2%.

L’Italia spicca in particolare in materia di Policy e Portale: il nostro Paese vanta, dal 2013, una normativa specifica sui dati aperti e, dal 2011, un portale dedicato, dati.gov.it, il catalogo nazionale dei metadati relativi ai dati di tipo aperto rilasciati dalle pubbliche amministrazioni, in linea con le direttive europee e le buone prassi.

Di particolare importanza appare la dimensione dell’impatto e del riuso dei dati. Con l’affermarsi delle pratiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico attraverso i dati aperti, è diventato sempre più rilevante prevedere delle misure in grado di valutare gli impatti che questi hanno a livello sociale, economico e ambientale.

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