L’infrastruttura software per il patrimonio culturale (ISPC) come abilitatore di un Ecosistema digitale nazionale del patrimonio culturale

Su Digitalia l'articolo di Luigi Cerullo e Antonella Negri

7 Agosto 2023

DigItalia, rivista del digitale nei beni culturali, edita dal 2005 dall’ICCU, ha come obiettivo primario lo studio ed il dibattito critico sulle tematiche relative all’applicazione delle tecnologie digitali alle varie tipologie del patrimonio culturale. Nel fascicolo n. 1 del 2023, nell’ambito della sezione “Dossier PNRR“, DigItalia ospita l’articolo “L’infrastruttura software per il patrimonio culturale (ISPC) come abilitatore di un Ecosistema digitale nazionale del patrimonio culturale“, firmato da Luigi Cerullo e Antonella Negri della Digital Library. Nell’articolo, gli autori mettono in evidenza la centralità dell’infrastruttura come piattaforma abilitante di dati, processi e servizi nel quadro delle relazioni esistenti tra i diversi progetti in cui si articola l’investimento PNRR M1C3 1.1. Cerullo e Negri sottolineano la necessità della creazione di un contesto tecnologico abilitante, che si basi sul disegno di una strategia per la gestione dei dati e delle risorse digitali del patrimonio culturale, coerente con le direttive nazionali ed europee: i dati rappresentano il fulcro della trasformazione digitale, per questo sono stati progettati interventi per la creazione di un’infrastruttura cloud hardware e software a disposizione di tutto l’ecosistema digitale della cultura, da realizzare sia attraverso la creazione di piattaforme di servizio a livello nazionale, sia stimolando e sostenendo sviluppatori e imprese per la produzione di servizi digitali da diffondere sul mercato, in grado di connettere il patrimonio culturale con le persone e le industrie creative. L’Infrastruttura Software per il Patrimonio Culturale (ISPC) rappresenta il primo spazio dati nazionale della cultura in grado di ospitare in sicurezza tutto il patrimonio digitale del Paese, consentendo agli Enti flessibilità nel modello diadesione e totale autonomia nella scelta di condivisione. Nella ISPC il patrimonio è valorizzato e arricchito per mezzo di algoritmi innovativi e tecniche di Intelligenza Artificiale e viene messo in correlazione con tutte le risorse culturali digitali presenti, sia all’interno di ciascun dominio di appartenenza (storico, artistico, archeologico, demo-etnoantropologico, archivi-stico, librario) sia tra domini diversi. La ISPC è una infrastruttura con una doppia anima: un sistema di servizi di cooperazione applicativa pensati per potenziare funzionalmente e tecnologicamente i sistemi informativi del Ministero della Cultura, degli enti territoriali e degli istituti culturali in generale, in un’ottica “Business-to- Institution”; un laboratorio di sviluppo per la creazione di nuovi servizi basati sui dati, pensato per sviluppatori, imprese culturali e start-up, in una prospettiva “Business-to-Business”. Con un’architettura scalabile e sicura basata su soluzioni Cloud che offrono performance e livelli di disponibilità adeguati, ISPC si candida a sostenere credibilmente il ruolo di abilitatore nell’offerta di servizi digitali per il panorama culturale italiano, anche nella dimensione europea. Leggi l’articolo

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